La mia Venosa

Descrivo in queste pagine la mia città, la mia Venosa.
Narro la Venosa che a me piace.
La Venosa storica e culturale; quella ricca di tradizioni e di valori.
Parlo della Venosa nella quale mi riconosco e nella quale sono cresciuto.
Questa è la Venosa che voglio cantare.

mercoledì 13 aprile 2022

Quintus Horatius Flaccus

 

Quintus Horatius Flaccus

di Vincenzo Giaculli
Nasce a Venosa (PZ) l' 8 dicembre 65 a.C. e muore a Roma il 27 novembre 8 a.C.
Considerato uno dei maggiori poeti dell'età antica, nonché maestro di eleganza stilistica e dotato di inusuale ironia, seppe affrontare le vicissitudini politiche e civili del suo tempo da placido epicureo amante dei piaceri della vita, dettando quelli che per molti sono ancora i canoni dell'ars vivendi.
Divenuto celebre alla corte di Mecenate per il suo:
« Dum loquimur fugerit invida
aetas: carpe diem, quam minimum credula postero. »
« Mentre stiamo parlando il tempo invidioso sarà già fuggito.
cogli l'attimo, confidando il meno possibile nel domani. »
E poi ancora:
Caelum, non animum, mutant qui trans mare currunt.
Chi attraversa i mari vede mutare il cielo, ma non l'anima. (dalle Epistole)
LE OPERE:
Epodi (17 componimenti ordinati metricamente);
Satire (I libro 35 – 33 a. C.; II libro30 a.C.);
Odi (I, II , III , IV libro);
Epistole (I, II libro);
Il Carmen saeculare
Epistola ai Pisoni o Ars Poetica.


(Ritratto di Orazio
di Giacomo di Chirico, pittore venosino,
Venosa 1844-Napoli 1883)

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