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๐๐ ๐๐๐ ๐ ๐๐ก๐ข ๐๐๐๐’๐จ๐ข๐ ๐ข ๐๐ข๐ก “๐๐ฅ๐๐ง๐ ๐ฆ๐ข๐๐ ๐๐ง ๐ฆ๐ข๐ฅ๐ ๐๐จ๐ก๐”
11 Aprile 20122
Di Vincenzo Giaculli
In occasione della Settimana Santa voglio condividere con tutti voi una mia ricerca su qualcosa di UNICUM che abbiamo qui a Venosa.
Passeggiando per le vie di Venosa (PZ) non รจ difficile imbattersi in alcuni altarini votivi.
Il centro storico di Venosa custodisce alcuni di queste popolari edicole votive, alcune antiche, altre un po’ meno.
Le edicole votive da sempre rappresentano espressione dell’arte e della religiositร popolare: edificate da privati cittadini come atto di devozione o come atto di riconoscenza verso il Cristo, la Madonna o i Santi, per una grazia ricevuta o per adempiere ad una promessa o ad un voto fatto.
Come anticipato sopra, voglio porre la vostra attenzione su un’edicola votiva che si trova in Corso Vittorio Emanuele II, che per me รจ piรน interessante delle altre;
รจ posta, scendendo dal castello, a metร strada tra la farmacia del Gallo del dott. Bagnoli e Piazza Orazio, a fianco di quella che anticamente era la residenza venosina del Card. G.B. De Luca.
Ho esteso la mia ricerca agli archivi della Sovrintendenza ai Beni Culturali, ma pare che nei loro casellari non vi sia nessuna scheda tecnica su questa edicola votiva e neppure su altre sparse e disseminate sul territorio, poichรฉ essendo esse costruite su abitazioni e terreni privati, non sono mai state censite da alcuno e quindi mai studiate.
L’immagine dipinta รจ un bel affresco che rappresenta la Crocifissione di Cristo tra il sole e la luna.
All’apparenza sembra una finestra vetratama รจ un’edicola a nicchia, realizzata da un incasso di forma rettangolare e ricavata nella parete di una abitazione privata.
Ha una struttura architettonica di discrete dimensioni; la sua funzione รจ quella di ospitare e proteggere l’immagine sacra che vi รจ collocata, che in questo caso รจ un dipinto;
purtroppo passa inosservata ai piรน, tra l’indifferenza dei passanti, la distrazione dei turisti ed il traffico cittadino.
Questa edicola originariamente era posta dinanzi all’ antico monasterofemminile di San Benedetto, oggi purtroppo scomparso.
In passato la funzione delle edicole votive stradali era punto di aggregazione e di riferimento per tutto il vicinato, era considerato luogo di culto per recitare il Rosario o semplici orazioni nel corso della giornata; queste edicole erano dei veri e propri monumenti dall’alto valore simbolico.
Oggi hanno perso il loro vero significato e spesso portano il segno dell’incuria, del degrado e purtroppo del vandalismo.
Ma vediamo perchรฉ questo affresco per me รจ cosรฌ interessante e cosa significa:
Trovandosi nel bel mezzo della strada a contatto con eventi atmosferici e traffico, l’affresco รจ un po’ sbiadito, i colori se pur visibili, non sono piรน vividi come presumibilmente lo erano all’origine, ma nonostante ciรฒ, riusciamo a distinguere chiaramente l’immagine del Cristo inchiodato alla croce.
ร un affresco di autore ignoto, databile tra il XVIII e il IXX sec.
Su uno sfondo indefinito emerge il Crocifisso. Corpo proporzionato con il braccio sinistro in una insolita ed innaturale posizione dal quale penzola un legaccio.
Il viso del Cristo รจ ben aggraziato e di bell’aspetto.
Questo Crocifisso รจ sorprendentemente uguale nella postura e nelle fattezze ad un altro Crocifisso rappresentato in un quadro conservato al MEV, quello del Crocifisso con l’Addolorata e San Tommaso.
L’opera pittorica รจ rappresentata senza elementi che iconograficamente sono presenti sul luogo della crocifissione, come il cranio sotto la croce o altro, l’unico elemento presente รจ il “Titulus crucis” in alto sulla croce con la classica iscrizione INRI, motivo della condanna.
La particolaritร che attira la mia attenzione รจ la presenza di due corpi celesti in alto ai lati della croce: il sole e la luna; i due astri sono simmetrici e speculari ed hanno addirittura un volto, sembra quasi un disegno come quelli che facevamo alle elementari, personificando la natura con gli occhi, il naso e la bocca, ma ad osservare bene il dipinto l’immagine non รจ cosรฌ elementare.
Ha un significato ben preciso, di gusto ottocentesco.
Il Sole e la Luna sono i due astri che accompagnano da sempre il cammino dell’uomo.
Il caldo e lucente Sole รจ presente nella tradizione grafica cristiana giร nelle testimonianze lasciate dalle prime comunitร , il disco solare si salda alla figura del Cristo, trovando posto dietro al capo del Messia, andando a simboleggiare e sottolineare la natura divina del personaggio.
Ma Sole e Luna assieme hanno tutt’altra valenza, se notiamo bene sono posizionati alla stessa altezza e in parti opposte, dunque gli artigiani ed artisti non raffiguravano gli astri in quanto tali, ma attraverso di essi rappresentavano la notte, la buia oscuritร , ed il giorno e dunque la luce.
I due astri, oltre a rimarcare il tempo, confermano l’entitร divina del Cristo, il quale siede al di sopra del tempo e della storia, in altre testimonianze grafiche, i due astri sono rappresentati piangenti, in questo caso come se rendessero omaggio al figlio di Dio, creatore del cielo e della terra.
ร una scelta pittorica dell’autore o del committente, รจ un'indicazione in piรน di come certi elementi debbano essere presi nel loro significato simbolico;
e poi ancora:
secondo la tradizione, Gesรน venne crocifisso il venerdรฌ che precedeva il giorno di Pasqua.
La Pasqua, nel calendario lunare ebraico, cadeva il sabato successivo alla prima luna piena dopo l'equinozio di primavera, come anche oggi avviene.
E dunque, quando Cristo venne crocifisso, la luna doveva essere piena o quasi.
Ora si puรฒ pensare che questo particolare sia casuale.
Gli uomini dovettero subito paragonare il ciclo della luna a quello della vita umana.
Lo sviluppo e il declino dell'uomo vennero messi in corrispondenza con le fasi lunari:
nascita (luna nuova), giovinezza (primo quarto), maturitร (luna piena), declino (ultimo quarto), morte (luna nuova).
Questo per quando riguarda la luna.
Non cosรฌ il sole, che non muta mai il suo accecante fulgore.
Il suo cerchio รจ costante, perfetto, non รจ soggetto alla corruttibilitร e alla temporalitร lunare.
Se la luna era simbolo di temporalitร , il sole divenne il simbolo dell'eternitร .
Se dunque la luna rappresentava la precarietร e la transitorietร della vita umana, il sole divenne il segno dell'immutabile eternitร di Dio.
Cosรฌ dice San Francesco a Dio di Frate Sole nel suo “Cantico delle creature”:
"Di Te, Altissimo, porta significatione";
“Laudatosie, mi' Signore, cumtucte le tue creature,
spetialmentemessor lo frate sole, lo qual รจ iorno, et allumini noi per lui.
Et ellu รจ bellu e radiante cum grande splendore,
de te, Altissimo, porta significatione.
Laudatosi', mi' Signore, per sora luna e le stelle,
incelu l'ร i formate clarite et pretiose et belle.
Dante aggiungerร nel Convivio (Cap.III, XII,7):
"Nullo sensibile in tutto lo mondo รจ piรน degno di farsi essemplo di Dio che 'l sole".
Ora, da un punto di vista astronomico, la luna piena si trova in opposizione al sole.
Questo significa che sul far dell'alba c'รจ un magico istante in cui il sole e la luna si trovano sospesi l'uno di fronte all'altra:
il sole sta sorgendo ad oriente, la luna tramonta ad occidente.
Entrambi i dischi appaiono pieni e perfetti: il sole รจ rosso-dorato, la luna bianca pallida.
Luna e sole hanno quasi la stessa dimensione e sembrano fissarsi l'un l'altra dai due opposti orizzonti.
ร il momento in cui la luna pare forgiata a immagine e somiglianza del sole.
Se la vita umana, secondo la Bibbia e le credenze del tempo, รจ di settant'anni, il punto centrale di questo cammino, l'apice della maturitร dell'uomo, scocca sul compiersi dei trentacinque anni.
E questo รจ il momento in cui il divino e l'umano si sfiorano, si toccano, si compenetrano, cosรฌ come la luna a metร del suo corso si specchia nel sole.
Gesรน, nell'attimo supremo del suo viaggio terreno, sospeso all'albero della Croce, tra il sole e la luna che si guardano l'uno nell'altra, rappresenta l'istante in cui l'umanitร si fonde con la divinitร , in cui l'uomo si libera dal peccato e dalla mortalitร .
Trentacinque anni (trentatre gli anni di Cristo) รจ l'etร simbolica d'incontro tra l'umano e il divino. Nessuna sorpresa.
ร Un equilibrio perfetto.
Come dicevo sopra, ai giorni di oggi, molte cose antiche che hanno scandito il tempo, hanno segnato la vita e scaldato l’animo dell’uomo, hanno perso il loro vero significato e spesso portano il segno dell’incuria, del degrado e purtroppo del vandalismo.
Oggi il loro valore risiede nella testimonianza di fede che fu’ di una comunitร passata e, pertanto, esse andrebbero tutelate al di lร del loro valore artistico.
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