๐๐๐ฌ๐ญ๐ ๐๐๐ฆ๐ฆ๐ข๐ง๐ข๐ฅ๐
(fine IV - inizio III sec. a.C.)
Di Vincenzo Giaculli
(Reperto appartenente alla Collezione Giaculli)
(A quanto pare non sono il solo Giaculli appassionato di storia antica, di reperti archeologici ed amante di anticaglie simili!)
Questo bellissimo manufatto di terracotta sovradipinta รจ molto bello ed รจ di una manifattura molto fine, elegante e pregiata.
La costituisce la parte inferiore di un OINOCHOE
L'oinochoe (in greco antico ฮฟแผฐฮฝฮฟฯฯฮท, da ฮฟแผถฮฝฮฟฯ "vino" e ฯฮญฯ "versare") รจ un vaso simile alla brocca, utilizzato per versare il vino o l'acqua.
In questo caso perรฒ si tratta di un vaso non funzionale, ma solo simbolico.
Il manufatto รจ in ceramica policroma di produzione canosina, realizzata esclusivamente per uso funerario, in quanto priva di fondo, per questo viene chiamato PSEUDO OINOCHOE.
Un diadema con piccole foglie a tutto tondo regge l'acconciatura della graziosa testa femminile, raccolta sulla nuca.
Alcuni fori tra le ciocche testimoniano l'inserimento decorazioni in metallo, ora perdute.
Sul capo in origine era collocata statuetta femminile, si due teste emergenti da un fiore, delle quali se ne conserva solo una, sul collo una collana dipinta di colore rosso.
Questo meraviglioso reperto lo si puรฒ ammirare al museo di Melfi, allestito all'interno del castello federiciano, facente parte del corredo della tomba 669 rinvenuta in #Lavello, al secondo piano dell’esposizione.
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