“Unguere, ama, pota, fruere,
utere; nosce, miser, te;
thesaurum heredis ve[scere],
avare, tui”.
Questo il testamento morale di Caio Salvio, sulla cui epigrafe sepolcrale si esorta a vivere come fece lui: passando il tempo a profumarsi, amando, bevendo, godendosi la vita e scialaquando il tesoro che avrebbe dovuto lasciare al suo erede!
L’iscrizione recante questo interessante invito non poteva che provenire da #Venosa, la patria del poeta del #carpediem. Oggi potete ammirarla nel nuovo allestimento espositivo del museo cittadino.
Vi aspettiamo!
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