La stupidità e l'arte.
Di Vincenzo Giaculli
Purtroppo è lo specchio dei tempi che viviamo!
E' bello vedere all'interno della Villa comunale di Venosa le scintillanti luminarie natalizie, ma dispiace purtroppo dover ancora una volta constatare che tra noi c'è un manipolo di maleducati, vandali e incivili che danneggiano indisturbati tutto ciò che gli capitano a tiro.
Rivoluzionari? No, solo stupidi.
Il contrasto è forte: ostentata bellezza e degrado.
Luigi Tansillo nato a Venosa nel 1510 e morto a Teano, il 1º dicembre 1568) è stato un poeta di ispirazione petrarchesca e premarinista.
È suo il busto celebrativo posizionato all'interno della villa comunale di Venosa agli inizi del '900.
Tansillo disse di sè stesso:
«Mio Padre a Nola, io a Venosa nacqui,
L'una origin mi diè, l'altra la cuna,
E che ne' versi miei talor non tacqui.
È nobil patria l'una e l'altra; e l'una
E l'altra un tempo fu possente e grande;
Ma così regge il mondo la fortuna»
Ecco, appunto, la fortuna o meglio, la sfortuna di avere a che fare con la stupidità, l'ignoranza, la maleducazione, il malcostume e l'inciviltà di alcuni dei suoi idioti concittadini.
Per me è un pugno nello stomaco vedere oggi Il busto dell'illustre poeta imbrattato come molti muri e monumenti della nostra bella Venosa,
Un fenomeno che dilaga, sempre più in espansione nella indifferenza di una cittadinanza dormiente e rassegnata al degrado, all’espoliazione di servizi e soprattutto nella noncuranza delle autorità preposte.
Mancanza di educazione, malcostume, stupidità, inciviltà: questi i fattori alla base di gesti che vedono i nostri monumenti aggrediti e deturpati, sporcati da “idioti”.
Ma la maleducazione non si limita solo a scarabocchi o a scritte senza senso ma a scritte a volte ingiuriose e volgari.
L’”urban sign” come “voce di un popolo muto” di cui si vantano di essere questi idioti graffitari, non si confondano con i writers.
I writers hanno qualcosa da raccontare, secondo un proprio stile.
Se questi imbrattatori avessero studiato avrebbero capito che la libertà di espressione è molto più incisiva se fatta con rispetto ed educazione del patrimonio.
La libertà di lasciare uno stupido segno da loro molta visibilità; imbrattare un muro, un monumento equivale ad una trasgressione, li fa sentire grandi, si ma dei grandi idioti.
Ha descritto molto bene Mauro Laquale qualche tempo fa, l'operato di questi idioti: "deiezioni mentali si abbinano a quelle corporali".
Non permettiamo che l'educazione e il rispetto di gran parte della comunità vengano minati dalle gesta di un manipolo di vandali e incivili. Perché Venosa è di tutti, e chi la ama
Credo che si possa configurare il reato di danneggiamento al patrimonio archeologico storico e artistico nazionale (Codice penale,all’art. 733).
Rimane in ogni caso il fatto che l’educazione, che è una bella parola, pare essere stata completamente dimenticata, concorrendo in tal modo al progressivo degrado della nostra bella Venosa.
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