La mia Venosa

Descrivo in queste pagine la mia città, la mia Venosa.
Narro la Venosa che a me piace.
La Venosa storica e culturale; quella ricca di tradizioni e di valori.
Parlo della Venosa nella quale mi riconosco e nella quale sono cresciuto.
Questa è la Venosa che voglio cantare.

giovedì 30 novembre 2017

Hic sunt leones - Venosa: Cappella del SS Sacramento

Dal sito fb: Vicolè

[ Venosa e la sua Storia ]
🧐 Un leone davvero inedito quello scovato da Vincenzo Giaculli
👉 Insieme ad altri, questo leone fa parte del portale d’ingresso alla cappella del Santissimo Sacramento all'interno della Concattedrale di Sant'Andrea apostolo. L'edificio fu eretto per volere del duca Pirro del Balzo, responsabile della mutazione urbanistica di #Venosa durante gli ultimi decenni del #Quattrocento. Il duca, divenuto signore della città, ottenne il permesso dal vescovo di demolire l'antica cattedrale per costruirvi il castello, essendo il punto più vulnerabile della città e il più soggetto ad attacchi. Come d'accordo, Pirro del Balzo si impegnò per progettare la costruzione di una nuova cattedrale.
💡 Mentre i lavori per il castello procedettero a ritmi costanti, quelli della cattedrale, iniziati nel 1470, vennero conclusi più di trent'anni dopo (nel 1502) e la costruzione fu consacrata il 12 marzo 1531. Ciononostante, la struttura era ancora incompleta del campanile, la cui elaborazione iniziò nel 1589 per ordine del vescovo Rodolfo di Tussignagno, fu continuata nel 1614 da Andrea Perbenedetti e terminata nel 1714.
😎 Il contest fotografico HIC SUNT LEONES aspetta il tuo scatto! 📸
(Autore)
Ho constatato che nella vasta “savana storica” del nostro territorio e della nostra storia i leoni non mancano.
Ve ne sono di varia specie, natura e grandezza; alcuni famosissimi ed arciconosciuti, come quelli del Castello, della Villa, della Trinità e nonché della Fontana Angioina, altri meno conosciuti o addirittura sconosciuti, e sono questi quelli che destano la mia attenzione e curiosità. 
Questi leoni non sono molto famosi e conosciuti, tanto che ai più passano inosservati, ma sono altrettanto belli.
Fanno parte della raffigurazione rinascimentale del portale d’ingresso alla cappella del SS Sacramento della Cattedrale di Sant’Andrea del 1520.
L'arco è decorato con putti, medaglioni, festoni, figure allegoriche e leoni, scolpiti in pietra scura arenaria.
Sull’intero architrave è scolpito un festone riproducente oltre ai simboli eucaristici IHS una serie di sei leoni “leopardati”; poi ancora sotto l’arco rinascimentale, all’apice dei due stipiti laterali, campeggiano le teste di altri due leoni di fattura molto egregia (uno dei quali è riprodotto in foto).

sabato 25 novembre 2017

SS Trinità - Venosa: Santa Caterina di Alessandria

Dal sito fb: Abbazia della Ss. Trinità di Venosa si trova qui: 
Abbazia della Ss. Trinità di Venosa.
25 novembre alle ore 9:25Venosa
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Oggi si festeggia Santa Caterina d’Alessandria, martire della Chiesa cattolica e ortodossa.
La Santa è raffigurata nell’affresco forse più prezioso della Chiesa Antica. 
Regale e maestosa, con una corona in testa a sottolineare la sua origine principesca, poggia una mano sulla ruota dentata, strumento del suo martirio. 
Protettrice di sarte, vasai, donne nubili, studenti, insegnanti, giuristi...
Connessa anche alla variazione stagionale:
“Per S. Caterina o neve o brina. 
Per S. Caterina manicotto e casettina” 😊.
Quella della Trinità pare emblema dell’ideale femminile del Trecento... connessa alla raffinata cultura della corte Angioina, in cui si inseriva la Trinità di Venosa.

venerdì 24 novembre 2017

Hic sunt leones - Inno alla Bellezza: di Giusy Giaculli

Dal sito fb   Vicolè
[Venosa e la sua Storia]
🤠 Ecco l'inno alla Bellezza di Giusy Giaculli 
😍
L'immagine può contenere: 1 persona, con sorriso, cielo e spazio all'aperto
👉 Siamo all'esterno dell’Abbazia della Santissima Trinità, chiesa #Incompiuta.
💡 Il tempio incompiuto, il cui ingresso è sormontato da un arco semicircolare impreziosito dal simbolo dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, si presenta di dimensioni grandiose tanto da coprire una superficie di 2073 metri quadrati.
L’impianto è a croce latina, con transetto molto sporgente nei cui bracci sono ricavate due absidiole orientate.
L’interno è caratterizzato dalla presenza di molti conci di pietra provenienti dal vicino anfiteatro romano (epigrafe latina che ricorda la scuola gladiatoria venosina di Silvio Capitone, un bassorilievo raffigurante una testa di Medusa, ecc.).
La crisi in cui precipitò il monastero benedettino, subito dopo l’inizio dei lavori di ampliamento, fu certamente la causa della interruzione degli stessi che non vennero mai portati a termine.
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