San Vito
(particolare dell'affresco)
In questo
affresco, rimosso dalle pareti e collocato su un pannello all'interno della
Chiesa vecchia della SS Trinità.
E' rappresentato San Vito con ricche e leggiadre vesti, con la palma del martirio nella mano destra e due cani tenuti al guinzaglio con la mano sinistra.
E' rappresentato San Vito con ricche e leggiadre vesti, con la palma del martirio nella mano destra e due cani tenuti al guinzaglio con la mano sinistra.
Nella
maggior parte delle raffigurazioni del santo martire lucano tale figura è
sempre accompagnata da due o più cani.
Il legame
con quest'animale non trova alcun riscontro oggettivo, però nei testi
agiografici ufficiali della tradizione medievale e rimane però un elemento
esclusivo dell'iconografia italiana.
La
raffigurazione del cane di San Vito è un simbolo della protezione dai possibili
morsi dal cane con rabbia e quindi dalla sindrome idrofobica che può colpire
l'uomo.
Un'altra leggenda devozionale lo vede protagonista sempre in Sicilia, a Regalbuto, dove, fermatosi per riposare, avrebbe incontrato dei pastori disperati perché alcuni cani avevano sbranato un bambino; allora il Santo, richiamati i cani, si sarebbe fatto restituire da essi i resti del corpo del bambino a cui avrebbe ridonato la vita.
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