La mia Venosa

Descrivo in queste pagine la mia città, la mia Venosa.
Narro la Venosa che a me piace.
La Venosa storica e culturale; quella ricca di tradizioni e di valori.
Parlo della Venosa nella quale mi riconosco e nella quale sono cresciuto.
Questa è la Venosa che voglio cantare.

martedì 15 marzo 2016

SS Trinità (Venosa) - San Vito: la palma e i cani.

San Vito (particolare dell'affresco)
In questo affresco, rimosso dalle pareti e collocato su un pannello all'interno della Chiesa vecchia della SS Trinità. 
E' rappresentato San Vito con ricche e leggiadre vesti, con la palma del martirio nella mano destra e due cani tenuti al guinzaglio con la mano sinistra.
Nella maggior parte delle raffigurazioni del santo martire lucano tale figura è sempre accompagnata da due o più cani.
Il legame con quest'animale non trova alcun riscontro oggettivo, però nei testi agiografici ufficiali della tradizione medievale e rimane però un elemento esclusivo dell'iconografia italiana.
La raffigurazione del cane di San Vito è un simbolo della protezione dai possibili morsi dal cane con rabbia e quindi dalla sindrome idrofobica che può colpire l'uomo.

Un'altra leggenda devozionale lo vede protagonista sempre in Sicilia, a Regalbuto, dove, fermatosi per riposare, avrebbe incontrato dei pastori disperati perché alcuni cani avevano sbranato un bambino; allora il Santo, richiamati i cani, si sarebbe fatto restituire da essi i resti del corpo del bambino a cui avrebbe ridonato la vita.

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