Colossei
d'italia:
l'anfiteatro
di Venosa (Venusia) - (PZ)
L'ANFITEATRO
ROMANO: Costruito tra il I ed il II secolo d.C. La fase della sua prima
costruzione risale al I sec. d. C.; mentre, la seconda al II sec. d. C.
Si presenta
a forma di ellisse, scavata solo parzialmente, formata da un anello esterno
pilastrato e da un corpo centrale a 3 livelli, occupati dalle gradinate dove
sedevano gli spettatori.
L'Anfiteatro
Romano, abbiamo detto, ha una forma ellittica, su tre piani, in parte costruiti
fuori terra e in parte realizzati tagliando a terrazze il terreno in cui sorge.
L'asse
maggiore misura 70 m mentre l'asse minore 40 m. Esaminando questi dati, si
ritiene che questa struttura accogliesse a suo tempo circa diecimila
spettatori.
Il livello
più basso è quello dell'arena, ove si trova la terrazza del "podio"
per i personaggi importanti.
Vi sono
altri due livelli, sostenuti da tre ambulacri concentrici: il primo livello
detto "ima cavea" e il secondo livello "media cavea" ed il
terzo "summa cavea".
La funzione
delle gradinate era quella di differenziare gli spettatori a seconda della
classe sociale cui appartenevano (anche se si pensa che, principale fruitore
degli spettacoli gladiatori era soprattutto la popolazione rurale).
L’ellissi,
scavata (purtroppo) solo parzialmente, era costituita da un anello esterno
pilastrato e da un corpo centrale su tre livelli, occupate dalle gradinate
della IMA, MEDIA e SUMMA CAVEA.
I settori
erano quindi sostenuti da tre corridoi anulari e da ambienti delimitati da muri
radiali generalmente non accessibili, tranne i due posti ai lati dell'asse
maggiore, presso i quali si saliva all'IMA CAVEA.
Il passaggio
alle gradinate avveniva attraverso l'ambulacro (A);
alla SUMMA
CAVEA conducevano anche rampe poste lungo il portico esterno, di cui sono
visibili solo le fondazioni in opera cementizia e parte dei plinti in pietra.
Al centro
dell'arena (B) alcuni ambienti sotterranei (C) con funzione di servizio
(magazzino per le attrezzature, ricoveri per le bestie da combattimento, ecc.)
sono scavati nella roccia e foderati in opera mista.
L'anfiteatro,
costruite in opera reticolata nel corso del primo secolo dopo Cristo, ebbe
grossi interventi di consolidamento strutturale durante il secondo secolo d.C.,
mediante muri di rinforzo in opera mista, fase in cui sono da ricondursi anche
i sotterranei.
L'edificio
venne realizzato in un'area già edificata, saldando e perimetrando, con un muro
in opera reticolata, due isolati dell'estrema periferia cittadina ed una strada
(D).
Numerose
strutture plausibilmente abitative (E), non più visibili, rinvenute inglobate
nei cunei e nella zona antistante l'anfiteatro, si riferiscono a fasi edilizie
repubblicane (terzo-primo secolo avanti Cristo).
Al centro
dell’arena vi erano dei sotterranei che fungevano da ambienti di servizio.
In virtù di
alcuni rinvenimenti (un piccolo tesoro di circa 200 monete, una iscrizione
ebraica su una tomba ed alcuni sepolcri, si pensa che forse, per un certo
periodo, parte dell'anfiteatro fu destinato a cimitero ebraico.
L'Anfiteatro
Romano è stato privato di molte opere e ornamenti, attualmente collocati in
altri monumenti di Venosa (molti furono sfruttati per erigere la Chiesa
Incompiuta, la Cattedrale, alcuni palazzi gentilizi ed il castello).
Il primo
scavo venne commissionato dai Borboni nel XIX secolo, ove vennero trovati una
serie di bronzi, monete, terrecotte ma, per abbandono, i ruderi furono
risotterrati.
Solamente
nel 1935 fu riportato il tutto alla luce.
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