La mia Venosa

Descrivo in queste pagine la mia città, la mia Venosa.
Narro la Venosa che a me piace.
La Venosa storica e culturale; quella ricca di tradizioni e di valori.
Parlo della Venosa nella quale mi riconosco e nella quale sono cresciuto.
Questa è la Venosa che voglio cantare.

martedì 1 marzo 2016

La Madonna della Misericordia

La Madonna della misericordia; detta pure Madonna del Buon Rifugio; 
Madonna dei Raccomandati o Madonna della Mercede.

Venosa (PZ) - Madonna della Misericordia, tempera su tavola, metà XV sec. detta "la Marunnedd' ".
A Venosa esistono tre copie simili di questa Icona rappresentante la Madonna della Misericordia
La Madonna della Misericordia è uno dei titoli che vengono attribuiti a Maria. È anche il nome di un’iconografia cristiana ricorrente in arte, legato alla protezione di Maria.
Il titolo di “Madre della Misericordia” giustamente celebra la Santa Vergine, sia perché ha generato Gesù Cristo che è la misericordia visibile dell’invisibile Dio misericordioso, sia perché è madre spirituale dei fedeli, piena di grazia e misericordia.
Nell’iconografia della Madonna del Buon rifugio, della misericordia o della mercede, Maria è rappresentata come rifugio dei fedeli dal castigo dell’Eterno Padre, raffigurato con un aspetto alquanto severo mentre scaglia fulmini e saette verso i fedeli peccatori.
Si tratta di un retaggio dell’epoca medievale, detto della “protezione del mantello”, che le nobildonne altolocate potevano concedere a perseguitati e bisognosi d’aiutò. Ciò consisteva appunto nel dar loro simbolico riparo sotto il proprio mantello, considerato inviolabile.

Questa iconografia della Vergine la rappresenta veramente come “Madre della Chiesa”, che tiene “sotto la sua protezione” ognuno della membra del Corpo mistico del suo Figlio Gesù.
La devozione alla Madonna del Buon rifugio, detta pure madonna della misericordia, Madonna dei raccomandati o Madonna della mercede si diffuse presto in Spagna ed infine in Francia ed in Italia e successivamente anche in America latina.
Originariamente il quadro era in triplice copia (se non addirittura cinque): una conservata in Cattedrale (copia molto rovinata nei colori e forse rimaneggiata nel tempo); un’altra nella cappella del cimitero(datata 1892 di autore ignoto) ed una terza era anticamente venerata in un’edicola appena fuori dal paese; infatti fino alla fine degli anni '60 questa antica icona dipinta a tempera su tavola del XV sec. era custodita nell'edicola muraria in piazza San G. Bosco, difronte all'allora Seminario dei Salesiani (ed ora Istituto Padri Trinitari) e davanti sempre all'allora nuovo edificio delle scuole elementari "L. La Vista". Alla fine degli anni '60 questa edicola ormai pericolante è stata abbattuta; attualmente pare che questa antica icona (secondo fonti attendibili) dovrebbe trovarsi imballata, custodita e restaurata in un deposito del museo diocesano di Venosa.
L’antica edicola demolita nel 1968 è stata sostituita da una riproduzione ad opera del tipografo Giovanni Cancellara e si trova affissa in un nuovo monumento a fianco dell’Istituto del Padri Trinitari in Piazza Don Bosco, pare però che neppure questa stampa abbia retto al tempo ed è stata sostituita a sua volta da formelle in ceramica, che è come la vediamo oggi.
La Vergine è raffigurata in piedi, in grande dimensioni , con le braccia distese mentre allarga il proprio mantello per accogliervi, al di sotto, una serie di personaggi e fedeli inginocchiati. In primo piano è facile individuare tra i fedeli la figura di un prelato del clero venosino.
Il mantello azzurro o celeste scende dolcemente dal capo sulle spalle fino ad arrivare ai piedi, è bordato d’oro o verde ed inanella elegantemente un bel viso ovale dai lineamenti molto delicati e dolci; una ciocca di capelli castano scuri si scorgono da sotto il lungo mantello; la vita è stretta da un cintura anch’essa di color oro, celeste o verde secondo le copie. La tonaca della Vergine cambia anch’essa a seconda della copia: rossa nella copia della tavola del XV sec.; bianca nella copia del cimitero del 1892 e marrone/verde nella copia della cattedrale.

Sulle varie rappresentazioni della Madonna del Buon rifugio, detta pure madonna della misericordia, Madonna dei raccomandati o Madonna della mercede o qual si voglia è riportato in basso la seguente dicitura:

“Sub tuum praesidium confugimus Sancta Dei Genitrix (Noi ci rifugiamo sotto la tua protezione, o santa Madre di Dio) e sotto ancora i versi: “il mio maggior conforto nell’ultima agonia sarà chiamar Maria, chiamarla e poi morir”.

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