La mia Venosa

Descrivo in queste pagine la mia città, la mia Venosa.
Narro la Venosa che a me piace.
La Venosa storica e culturale; quella ricca di tradizioni e di valori.
Parlo della Venosa nella quale mi riconosco e nella quale sono cresciuto.
Questa è la Venosa che voglio cantare.

mercoledì 21 dicembre 2016

Gli "Apostoli di Sant'Andrea" - San Filippo

Il Filippo del nostro ciclo è dipinto nell’atto di accettazione della croce e quindi del martirio.

Ha capelli chiari e corti con barba dello stesso colore, vestito con tunica color melograno e mantello azzurro ceruleo.

Stringe nella mano sinistra un’asta alla cui sommità c’è la croce.
Filippo deriva dal greco e significa “amante dei cavalli”.

Egli era originario di Betsaida e nacque nel primo secolo a.C.
Egli collaborò alla stesura degli Atti degli Apostoli e gli viene anche accreditato il vangelo apocrifo de “il vangelo secondo Filippo”.


Prima di diventare apostolo era pescatore e conobbe Giovanni il Battista ed era molto amico di Andrea.
Rispose immediatamente alla chiamata di Gesù e lo riconobbe come il Messia (Gv 1,43) e successivamente portò Natanaele , cioè l'apostolo Bartolomeo, per diventare anch’egli un seguace di Gesù.

A lui Gesù si rivolge per la moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Egli morì crocifisso a testa in giù e lapidato a Hierapolis all’età di 87 anni, da questo ne deriva il suo principale attributo, cioè quello della croce, poi seguono il pane e i pesci per l’episodio della moltiplicazione di quest’ultimi.


Il quadro fa parte di una serie di dipinti con cornici mistilinee, che corrono lungo le pareti perimetrali della cattedrale.
Rappresentano i SS. Apostoli.

Il ciclo è attribuito dalla storiografia al pittore Giuseppe Pinto di presunte origini locali, operante a Venosa nel secolo XVII.

I quadri sono a figura intera e coperti con ampi panneggi.

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