La mia Venosa

Descrivo in queste pagine la mia città, la mia Venosa.
Narro la Venosa che a me piace.
La Venosa storica e culturale; quella ricca di tradizioni e di valori.
Parlo della Venosa nella quale mi riconosco e nella quale sono cresciuto.
Questa è la Venosa che voglio cantare.

giovedì 8 dicembre 2016

Festa dell’Immacolata Concezione

8 dicembre
Venosa (PZ) Cattedrale di Venosa

Giovanni Paolo II, nel lontano 1996, ci ammoniva dicendo che “l’effigie di Maria Immacolata, che schiaccia sotto i piedi il serpente” così come siamo abituati a vederla da sempre, “è sbagliata”, perché “è un errore filologico”.
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Da un errore di traduzione possono venire tante, inattese conseguenze. 
E se poi si tratta della Bibbia può venirne anche una folla di immagini e statue sbagliate: o meglio, non proprio "sbagliate", ma decisamente "troppo creative".
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E il caso di Maria rappresentata come l' "Immacolata" che schiaccia con il piede la testa di un serpente: l'errore filologico da cui deriva questa immagine è stato messo in risalto da Giovanni Paolo II nel discorso tenuto durante un' udienza generale.
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Quella raffigurazione che assume la forma attuale in epoca barocca e compare per la prima volta in Spagna. si rifa' a un versetto del terzo capitolo della Genesi, che secondo la traduzione proposta nella Bibbia "Vulgata" latina recitava così: "Porrò inimicizia tra te e la donna, tra il suo seme e il seme tuo: essa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno".
Ha precisato l’allora Pontefice Giovanni Paolo II, per la precisione il 29 maggio del 1996, oggi santo: "Questo testo ha ispirato molte rappresentazioni dell' Immacolata che schiaccia il serpente sotto i piedi.
Ma quella versione non corrisponde al testo ebraico, nel quale non è la donna, bensì la sua stirpe, il suo discendente a calpestare la testa del serpente.
Tale testo attribuisce quindi non a Maria, ma a suo Figlio la vittoria su Satana". 
Sono dunque sbagliate perché basate su un errore filologico, che magari diventa un errore teologico tutte quelle raffigurazioni dell' Immacolata.
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Non drammatizziamo, diceva San Giovanni Paolo II: "Poiché la concezione biblica pone una profonda solidarietà tra il genitore e la sua discendenza, è coerente con il senso originale del passo la rappresentazione dell' Immacolata, che schiaccia il serpente, non per virtu' propria ma della grazia del Figlio".
Il Pontefice amava le precisazioni filologiche.
Un mese prima disse che il saluto dell' angelo a Maria, tradotto con il latino "ave", derivato dal greco "chairè, e tale restato anche in italiano; sarebbe "più confacente" tradurlo in "rallegrati".
(Le immagini sono della statua della Madonna Immacolata Concezione della Cattedrale di Venosa
Statua lignea databile tra il XVII ed il XVIII secolo).

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