Oggi 3
maggio la Chiesa festeggia i Santi Giacomo e Filippo Apostoli.
Di San Filippo apostolo ho già parlato precedentemente in un post datato 21-12-16 (http://lamiavenosa.blogspot.it/2016/12/san-filippo.html ) sempre su questo blog, per cui ora ne riporto solo un breve cenno.
Di San Filippo apostolo ho già parlato precedentemente in un post datato 21-12-16 (http://lamiavenosa.blogspot.it/2016/12/san-filippo.html ) sempre su questo blog, per cui ora ne riporto solo un breve cenno.
San Filippo
(Betsaida, 5 circa – Ierapoli, 80) è menzionato nei Vangeli come uno dei dodici
apostoli di Gesù Cristo: indicato al quinto posto nell'elenco degli Apostoli
dei Vangeli sinottici.
Non va
confuso con Filippo il diacono che evangelizzò la Samaria secondo la narrazione
riportata negli Atti degli Apostoli. I resti di San Filippo riposano a Roma
nella Basilica dei Santi XII Apostoli.
Il quadro fa
parte di una serie di dipinti attribuiti al pittore locale Giuseppe Pinto,
quadri con cornici mistilinee, che corrono lungo le pareti perimetrali della
Cattedrale di Venosa (PZ) e rappresentano i SS. Apostoli.
Il ciclo dei
quadri è composto da dodici dipinti delle medesime dimensioni, più uno
notevolmente più grande che rappresenta Sant'Andrea, a cui la chiesa è
dedicata.
San Giacomo
minore ci viene presentato con fronte alta e capelli castani lievemente
ondulati, che gli toccavano le spalle, con barba corta a punta e ben curata
dello stesso colore dei capelli.
È avvolto in
un mantello giallo senape e s’intravvede
al di sotto di esso una tunica azzurra cerulea con risvolto color rosa antico;
sembrano essere le vesti di un vescovo dei primi anni del cristianesimo,
essendo stato infatti il primo vescovo di Gerusalemme.
I suoi occhi
sono rivolti al cielo in un ipotetico dialogo con il Signore.
Stringe con
la mano destra un grosso bastone.
Alfeo
significa “dotto e insegnamento” è detto anche il “giusto”.
Nacque in
Palestina da Alfeo e Cleope nel I° secolo, era fratello di Giuda Taddeo; in
alcuni passi del vangelo questi vengono identificati come fratelli del Signore.
Egli
svolgeva l’attività di pescatore prima di diventare apostolo e dopo divenne il
primo vescovo di Gerusalemme appunto.
Gli sono
attribuiti: l’epistola di Giacomo che fu la prima delle sette epistole del
nuovo testamento.
Egli morì
martirizzato con un bastone e poi il corpo fu buttato giù dal tempio di
Gerusalemme, morì nel 62 d.c.
Il suo
attributo principale è il bastone, con il quale ha trovato il martirio.
Il ciclo dei
dipinti, come dicevamo sopra, è attribuito dalla storiografia al pittore
Giuseppe Pinto di presunte origini locali, operante a Venosa nel secolo XVII.
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