La mia Venosa

Descrivo in queste pagine la mia città, la mia Venosa.
Narro la Venosa che a me piace.
La Venosa storica e culturale; quella ricca di tradizioni e di valori.
Parlo della Venosa nella quale mi riconosco e nella quale sono cresciuto.
Questa è la Venosa che voglio cantare.

mercoledì 3 maggio 2017

Gli "Apostoli di Sant'Andrea" - San Filippo e san Giacomo minore.

Oggi 3 maggio la Chiesa festeggia i Santi Giacomo e Filippo Apostoli.
Di San Filippo apostolo ho già parlato precedentemente in un post datato 21-12-16 (http://lamiavenosa.blogspot.it/2016/12/san-filippo.html ) sempre su questo blog, per cui ora ne riporto solo un breve cenno.
San Filippo (Betsaida, 5 circa – Ierapoli, 80) è menzionato nei Vangeli come uno dei dodici apostoli di Gesù Cristo: indicato al quinto posto nell'elenco degli Apostoli dei Vangeli sinottici.
Non va confuso con Filippo il diacono che evangelizzò la Samaria secondo la narrazione riportata negli Atti degli Apostoli. I resti di San Filippo riposano a Roma nella Basilica dei Santi XII Apostoli.
Il dipinto invece che raffigura l’Apostolo Giacomo, detto il minore è il primo della serie della navata di sinistra, è collocato in alto al di sopra dell’ antica porta, dalla quale si accedeva al cortile del vescovado.
Il quadro fa parte di una serie di dipinti attribuiti al pittore locale Giuseppe Pinto, quadri con cornici mistilinee, che corrono lungo le pareti perimetrali della Cattedrale di Venosa (PZ) e rappresentano i SS. Apostoli.
Il ciclo dei quadri è composto da dodici dipinti delle medesime dimensioni, più uno notevolmente più grande che rappresenta Sant'Andrea, a cui la chiesa è dedicata.
I quadri sono dipinti ad olio su tela.
San Giacomo minore ci viene presentato con fronte alta e capelli castani lievemente ondulati, che gli toccavano le spalle, con barba corta a punta e ben curata dello stesso colore dei capelli.
È avvolto in un mantello giallo senape  e s’intravvede al di sotto di esso una tunica azzurra cerulea con risvolto color rosa antico; sembrano essere le vesti di un vescovo dei primi anni del cristianesimo, essendo stato infatti il primo vescovo di Gerusalemme.
I suoi occhi sono rivolti al cielo in un ipotetico dialogo con il Signore.
Stringe con la mano destra un grosso bastone.
Giacomo minore è chiamato anche “figlio di Alfeo”;
Alfeo significa “dotto e insegnamento” è detto anche il “giusto”.
Nacque in Palestina da Alfeo e Cleope nel I° secolo, era fratello di Giuda Taddeo; in alcuni passi del vangelo questi vengono identificati come fratelli del Signore.
Egli svolgeva l’attività di pescatore prima di diventare apostolo e dopo divenne il primo vescovo di Gerusalemme appunto.
Gli sono attribuiti: l’epistola di Giacomo che fu la prima delle sette epistole del nuovo testamento.
Egli morì martirizzato con un bastone e poi il corpo fu buttato giù dal tempio di Gerusalemme, morì nel 62 d.c.
Il suo attributo principale è il bastone, con il quale ha trovato il martirio.
Il ciclo dei dipinti, come dicevamo sopra, è attribuito dalla storiografia al pittore Giuseppe Pinto di presunte origini locali, operante a Venosa nel secolo XVII.
Bisogna dire che i dipinti pur essendo di notevole fattura, purtroppo si apprezzano poco, perché collocati troppo in alto per ammirarne la bellezza e le caratteristiche, prima del restauro erano addirittura contornate da maestose cornici barocche.

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