La mia Venosa

Descrivo in queste pagine la mia città, la mia Venosa.
Narro la Venosa che a me piace.
La Venosa storica e culturale; quella ricca di tradizioni e di valori.
Parlo della Venosa nella quale mi riconosco e nella quale sono cresciuto.
Questa è la Venosa che voglio cantare.

martedì 1 novembre 2016

Grano Cotto o Grano dei Morti.

Il Grano Cotto è un dolce che si tramanda di generazione in generazione il 2 novembre di ogni anno, giorno della ricorrenza dei defunti “ in onore appunto, delle persone che non ci sono più.
Nella mia famiglia questo dolce, “u grane cuutt“, come lo chiamava la mia mamma; veniva preparato una sola volta l’anno, in occasione della festività “ dei morti” ed è uno dei pochi piatti tradizionali della nostra cucina che ancora oggi conserviamo.

È un dolce conosciuto in molte zone del sud Italia, ma differisce da regione a regione solo per l’uso di alcuni ingredienti.
È un dolce ipercalorico ed antico, di origine contadina, preparato inizialmente con ingredienti poveri, andandosi ad arricchire nel corso dei secoli, fatto quindi, con ingredienti genuini e semplici, gli stessi che sono reperibili nelle nostre campagne: grano, vinocotto, fichi, uva, mandorle, noci, melagrana.

La caratteristica però che sembra mettere tutti d’accordo è che questo dolce piace a tutti, lo mangiano indistintamente gli anziani, così come lo gustano i ragazzi, anche se un po’ perplessi.
Pare che le origini di un dolce simile risalgano all'antica Grecia, in occasione della commemorazione dei defunti e durante i funerali .
Il nostro “grano cotto” è ricchissimo di simbolismi:
In tutte le culture e le religioni il grano è il simbolo stesso della vita e della fertilità.
Ma per raccogliere il chicco di grano bisogna recidere la spiga, ucciderla e il chicco solo dopo essere morto a sua volta sottoterra, rinascerà in una nuova spiga.
Il grano associato alla morte e alla resurrezione diventa il simbolo del continuo e incessante ciclo di morte e rinascita della natura.
Il vino e il grano rappresentano la rinascita, la melagrana ricorda il sangue ed è simbolo di fertilità come il fico, la noce simbolo di vita e morte.
Simbolicamente è la riaffermazione della vita che primeggia sul ciclo della vita/morte/vita.

Secondo antichissime credenze, mangiare il grano nel “Giorno dei morti” assume, oltre ad un valore rituale, anche un significato propiziatorio per garantire continuazione alla vita e prosperità.
Il grano cotto erano i defunti, il vincotto il loro sangue, le noci le loro ossa, gli acini di melograno gli occhi, i canditi la frutta che li rappresenta di più.
Secondo le antiche tradizioni c’era la concezione che, preparando un posto speciale, le forze della natura possano arrivare all'anima di chi non c'è più ... e far sentire la nostra voce.
Anticamente nelle nostre zone, vigeva il rituale di apparecchiare la tavola per i defunti la vigilia del 2 Novembre.
Come si sarà capito dall’elenco degli ingredienti, la difficoltà più grande della realizzazione del grano cotto è quella di riuscire a procurarsi il vinocotto (mosto cotto) ovvero il risultato della riduzione a caldo del mosto d’uva.
Riduzione nel senso che da 10 litri di mosto si ottiene circa un litro di vinocotto.
Fino a qualche anno fa, al di fuori delle nostre zone, dove era un ingrediente reperibile in quanto fondamentale per il dolce, era praticamente introvabile.
Oggi invece il mosto cotto lo si trova, seppure con qualche difficoltà, perché è diventato un ingrediente gourmet, da usare al posto della glassa di aceto balsamico su formaggi stagionati ed insalate. E come tale il costo è salito vertiginosamente.
La ricetta del grano cotto è semplice: si cuoce il grano, lo si lascia raffreddare e si aggiungono gli altri ingredienti.
Mia madre metteva a bagno il grano almeno 24, se non addirittura 36 ore prima di cuocerlo e lo cuoceva per circa un’ora (ma vediamo come).
La cottura del grano sul fuoco per 10/15 minuti ed una successiva cottura passiva ottenuta avvolgendo la pentola con vecchi giornali e una coperta di lana, per ridurre la dispersione di calore.

Ingredienti:
200 gr di grano tenero
70 gr di cioccolato fondente
⅞ gherigli di noce
i chicchi di una melagrana di grandezza media
1 pezzo di cedro candito
2 tazzine da caffè di mosto cotto (vinocotto)
le scorze di mezzo limone o, in alternativa, un cucchiaino di cannella in polvere.
un pizzico di sale.
Istruzioni:
1-Cuocere il grano mettendolo in una pentola pesante, coperto da almeno un paio di dita d'acqua e un pizzico di sale. Portare ad ebollizione e lasciare cuocere circa 10/15 minuti. Spegnere il fuoco, avvolgere la pentola con vecchi giornali e poi con una coperta di lana, e lasciare raffreddare.
2-Spezzettare grossolanamente il cioccolato ed i gherigli di noce.
3-Cubettare il cedro candito alla misura leggermente più grande di un chicco di melagrana.
4-Scolare (se necessario) il grano raffreddato ed aggiungere tutti gli ingredienti solidi: cioccolato, chicchi di melagrana, pezzetti di cedro.
5-Mescolare ed unire il mosto cotto.
6-Aggiungere le scorze di limone grattugiate finemente, mescolare il tutto con un cucchiaio.
7-Lasciare insaporire per almeno un paio d’ore.

8-Versatelo in coppette, servitelo e … gustatevelo, anzi, gustiamocelo!

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