La mia Venosa

Descrivo in queste pagine la mia città, la mia Venosa.
Narro la Venosa che a me piace.
La Venosa storica e culturale; quella ricca di tradizioni e di valori.
Parlo della Venosa nella quale mi riconosco e nella quale sono cresciuto.
Questa è la Venosa che voglio cantare.

lunedì 19 marzo 2018

Gli “Apostoli di Sant’Andrea”: San Simone Cananeo


Concludo, non senza fatica, la presentazione della serie degli Apostoli di Sant’Andrea, con San Simone Cananeo, dello “lo Zelota”.
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Lungo i muri delle navate della Cattedrale di Venosa (PZ), chiamata di Sant’Andrea, possiamo apprezzare una serie di dipinti con cornici mistilinee, che rappresentano i SS. Apostoli: tutti sono raffigurati a figura intera e rivestiti con ampi panneggi.
Il ciclo dei dipinti è attribuito dalla storiografia al pittore Giuseppe Pinto di presunte origini locali, operante a Venosa nel secolo XVII.
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I quadri sono dipinti ad olio su tela.
Il ciclo dei quadri è composto da dodici dipinti delle medesime dimensioni, più uno notevolmente più grande, raffigurante appunto Sant’Andrea.
Il nostro artista, il pittore Giuseppe Pinto veste Simone detto il cananeo con una tunica scura di color testa di moro ed un mantello celeste. La sua testa è lievemente rivolta verso sinistra.
Nella mano destra stringe una lunga sega, simbolo del suo martirio.
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È rappresentato con capelli corti e chiari ed un ciuffo sulla fronte, con la barba dello stesso colore;
Il nome Simone deriva dall’ebraico” Dio ha donato”, viene chiamato anche ” Simone lo zelota” in quanto apparteneva al partito degli zelati, che erano combattenti.
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Visse durante il I° secolo e morì nel 107 d.c.
Fù martirizzato con una sega, fu diviso in due parti ai confini con la Persia per mano di sacerdoti pagani, sotto l’imperatore Traiano.
Prima di diventare apostolo era pescatore e in analogia a questo la sua categoria di protezione e di invocazione sono i pescatori.
Succedette al vescovo di Gerusalemme.
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Egli era figlio di Alfeo e Maria di Cleope, era fratello di Giacomo Maggiore e quindi nipote di Giuseppe.
Il suo attributo è la sega, strumento appunto del suo martirio.
Il quadro è il penultimo della serie del lato di sinistra, è situato in alto sopra la cappella dedicata a Santa Teresa.
Bisogna dire che i dipinti pur essendo di notevole fattura, purtroppo si apprezzano poco, perché collocati troppo in alto per ammirarne la bellezza e le caratteristiche, prima del restauro erano addirittura bordate da maestose cornici barocche.
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