Concludo, non senza fatica, la presentazione della serie
degli Apostoli di Sant’Andrea, con San Simone Cananeo, dello “lo Zelota”.
Lungo i muri delle navate della Cattedrale di Venosa (PZ),
chiamata di Sant’Andrea, possiamo apprezzare una serie di dipinti con cornici
mistilinee, che rappresentano i SS. Apostoli: tutti sono raffigurati a figura
intera e rivestiti con ampi panneggi.
Il ciclo dei dipinti è attribuito dalla storiografia al
pittore Giuseppe Pinto di presunte origini locali, operante a Venosa nel secolo
XVII.
I quadri sono dipinti ad olio su tela.
Il ciclo dei quadri è composto da dodici dipinti delle
medesime dimensioni, più uno notevolmente più grande, raffigurante appunto
Sant’Andrea.
Il nostro artista, il pittore Giuseppe Pinto veste Simone
detto il cananeo con una tunica scura di color testa di moro ed un mantello
celeste. La sua testa è lievemente rivolta verso sinistra.
Nella mano destra stringe una lunga sega, simbolo del suo
martirio.
È rappresentato con capelli corti e chiari ed un ciuffo
sulla fronte, con la barba dello stesso colore;
Il nome Simone deriva dall’ebraico” Dio ha donato”, viene
chiamato anche ” Simone lo zelota” in quanto apparteneva al partito degli
zelati, che erano combattenti.
Visse durante il I° secolo e morì nel 107 d.c.
Fù martirizzato con una sega, fu diviso in due parti ai
confini con la Persia per mano di sacerdoti pagani, sotto l’imperatore Traiano.
Prima di diventare apostolo era pescatore e in analogia a questo
la sua categoria di protezione e di invocazione sono i pescatori.
Succedette al vescovo di Gerusalemme.
Egli era figlio di Alfeo e Maria di Cleope, era fratello di
Giacomo Maggiore e quindi nipote di Giuseppe.
Il suo attributo è la sega, strumento appunto del suo
martirio.
Il quadro è il penultimo della serie del lato di sinistra, è
situato in alto sopra la cappella dedicata a Santa Teresa.
Bisogna dire che i dipinti pur essendo di notevole fattura,
purtroppo si apprezzano poco, perché collocati troppo in alto per ammirarne la
bellezza e le caratteristiche, prima del restauro erano addirittura bordate da
maestose cornici barocche.
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