La mia Venosa

Descrivo in queste pagine la mia città, la mia Venosa.
Narro la Venosa che a me piace.
La Venosa storica e culturale; quella ricca di tradizioni e di valori.
Parlo della Venosa nella quale mi riconosco e nella quale sono cresciuto.
Questa è la Venosa che voglio cantare.

sabato 21 gennaio 2017

Gli "Apostoli di Sant'Andrea" - San Bartolomeo

Gli "Apostoli di Sant'Andrea" della Cattedrale di Venosa (PZ)

San Bartolomeo

San Bartolomeo viene raffigurato dal pittore Giuseppe Pinto mentre offre la sua vita per Cristo:
è dipinto svestito, privo di tunica e coperto in parte solo da un avvolgente mantello violaceo.
Ha capelli castani e scomposti, anche lui è rappresentato con una “calvizie ippocratica”, con barba folta bianca, dello stesso colore sono i capelli.
I suoi occhi sono rivolti al cielo.

La sua espressione è tipica di chi sta immolando la propria vita per qualcosa di sublime.
Il braccio destro è aperto lateralmente, mentre quello sinistro è stretto sul petto e con la mano sorregge un libro ed un coltello, infatti il suo simbolo di riconoscimento nell’iconografia classica è lo strumento del suo martirio, cioè il coltello, poiché fu scuoiato.


Egli nacque a Calia in Galilea nel I° secolo.
Morì verso la metà del I° secolo probabilmente in Siria.
Il vero nome dell'apostolo è Natanaele, che significa ”Dio ha donato”.
Il nome Bartolomeo deriva probabilmente dall'aramaico “bar”, figlio e “talmai”, agricoltore.
Bartolomeo giunse a Cristo tramite l'apostolo Filippo (Gv 1,43-51).
Dopo la resurrezione di Cristo, Bartolomeo fu predicatore itinerante (in Armenia, India e Mesopotamia).
Divenne famoso per la sua facoltà di guarire i malati e gli ossessi.


Bartolomeo fu condannato alla morte Persiana: fu scorticato vivo e poi crocifisso dai pagani.
La calotta cranica del martire Bartolomeo si trova dal 1238 nel duomo di San Bartolomeo, a Francoforte.
Il suo culto è venerato in modo particolare in India.
È evocato per un’epidemia di peste e le sue categorie di protezione sono i macellai, i conciatori e pellicciai.


La Chiesa festeggia l’Apostolo martire San Bartolomeo il 24 agosto.
Il dipinto è collocato in alto nella navata sinistra della Cattedrale di Venosa, al di sopra di una precedente cappella ora occupata da un confessionale, subito dopo l’altare della Madonna Immacolata.

Il quadro fa parte di una serie di dipinti con cornici mistilinee, che corrono lungo le pareti perimetrali della cattedrale, che rappresentano i SS. Apostoli.
Il ciclo è attribuito dalla storiografia al pittore Giuseppe Pinto di presunte origini locali, operante a Venosa nel secolo XVII.

I quadri sono a figura intera e coperti con ampi panneggi.

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