L’Apostolo
Giuda Taddeo non va confuso con l’altro Giuda, discepolo più conosciuto e popolare, detto l’Iscariota.
Il dipinto
di San Giuda Taddeo è collocato in alto sulla navata di destra della chiesa,
tra gli altari laterali di San Felice e della Madonna dell’Assunta all'interno della Cattedrale di Venosa (PZ).
L’iconografia e la tradizione ci presenta Giuda Taddeo come un uomo maturo, con la barba riccia, di color marrone e grigia. Ha i capelli dello stesso colore, lunghi ed ondulati sulle spalle.
L’iconografia e la tradizione ci presenta Giuda Taddeo come un uomo maturo, con la barba riccia, di color marrone e grigia. Ha i capelli dello stesso colore, lunghi ed ondulati sulle spalle.
Indossa una
tunica di color verde oliva, con colletto ribaltato di color marrone e un
mantello di color rosa antico sulla spalla sinistra.
Nella mano
destra stringe un libro, simbolo dei suoi scritti, mentre con la mano sinistra
afferra una lancia, simbolo del suo martirio.
Giuda Taddeo
deriva da ”tad” che significa misterioso, amabile, generoso, mentre “lebbeo”
coraggioso. Visse in Mesopotamia, in Giudea, in Libia e in Persia, dove
evangelizzò e fece il missionario.
Egli è
identificato come il figlio di Alfeo e di Maria di Cleope e fratello di Giacomo
minore.
Taddeo
indirizzò una lettera ai fedeli contro i bestemmiatori a gli eretici.
Trovò il
martirio colpito con una lancia.
Viene
invocato solitamente dai malati, dai poveri contro la miseria e l’angustia del
cuore ed era patronodei casi
disperati, degli impossibili e degli affari senza rimedio.
I suoi
attributi sono: la barca, il bastone da pellegrino e la lancia.
Il ciclo dei dipinti, come dicevamo sopra, è attribuito dalla storiografia al pittore Giuseppe Pinto di presunte origini locali, operante a Venosa nel secolo XVII.
Il ciclo dei dipinti, come dicevamo sopra, è attribuito dalla storiografia al pittore Giuseppe Pinto di presunte origini locali, operante a Venosa nel secolo XVII.
Il quadro fa
sempre parte, di una serie di dipinti attribuiti al pittore locale Giuseppe
Pinto, quadri con cornici mistilinee, che corrono lungo le pareti perimetrali
della Cattedrale di Venosa (PZ) e rappresentano i SS. Apostoli. I quadri sono tutti
dipinti ad olio su tela.
Il ciclo dei
quadri è composto da dodici dipinti delle medesime dimensioni, più uno
notevolmente più grande che rappresenta Sant'Andrea, a cui la chiesa è
dedicata.
Bisogna dire
che i dipinti pur essendo di notevole fattura, purtroppo si apprezzano poco,
perché collocati troppo in alto per ammirarne la bellezza e le caratteristiche,
prima del restauro erano addirittura contornate da maestose cornici barocche.
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